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A volte, il condizionale finisce al posto del congiuntivo; altre volte, invece, è il congiuntivo ad essere usato dove non serve. Ora è arrivato il momento di fare chiarezza nella confusione generale, e iniziare a capire davvero quando si usano congiuntivo e condizionale. Pronti a iniziare?
Che cos'è il modo congiuntivo
Che cos'è il modo condizionale
Congiuntivo e condizionale a confronto
Il corso per non sbagliare più tra congiuntivo e condizionale
Che cos'è il modo congiuntivo
Il congiuntivo è il modo dell'incertezza e del dubbio, o ancora della possibilità, dell'ipotesi, di un desiderio o una paura. Serve quindi ad esprimere un punto di vista soggettivo, e per questo è spesso introdotto da verbi che esprimono pensiero, volontà, speranza, timore, spesso insieme al "che" o "se" o altre congiunzioni.
Quindi, i congiuntivi in italiano si usano soprattutto nelle proposizioni subordinate, come ad esempio:
Proposizioni dichiarative (dopo il che) quando il verbo della proposizione principale si vuole
esprimere opinione personale, desiderio, preoccupazione, probabilità, volontà, bisogno, apprezzamento, preferenza, quindi pensieri, sensazioni, sentimenti.
"Preferisco che tu te ne vada."
"Desidero che tu venga con me."
"Speriamo che non piova domani."
Proposizioni finali, causali, concessive, introdotte da alcune congiunzioni come affinché, benché, nonostante:
"Te lo dico affinché tu sappia la verità."
"Nonostante abbia studiato non ha superato l'esame."
Proposizioni ipotetiche (preceduto da se) che esprimono una possibilità o un'impossibilità,
una situazione irreale. Costituisce quindi quella che viene detta la protasi:
"Se tu studiassi di più, prenderesti voti migliori."
"Se lo avessi saputo, sarei venuto anch'io al concerto."
"Se fossi ricco comprerei una villa in riva al mare."
In casi molto rari, il congiuntivo può essere usato in proposizioni principali (indipendenti):
"Nessuno osi dire di no!" - congiuntivo esortativo
"Che mi stia sbagliando?" - congiuntivo dubitativo
"Potessi tornare indietro!" - congiuntivo desiderativo
"Sapessi che freddo!" - congiuntivo esclamativo
Che cos'è il modo condizionale
Passiamo ora al condizionale. Anche questo modo verbale, come il congiuntivo, ha qualcosa a che vedere con il dubbio e l'incertezza. Proprio per questo viene confuso spesso. In realtà, rispetto al congiuntivo italiano ha una differenza, e per capirla dobbiamo guardare il nome stesso che porta.
Condizionale significa infatti che il soggetto pone una condizione per cui un'azione potrà realizzarli. Detto in altro modo, esprime un'azione che si può verificare solo se ne avviene un'altra.
Per questo il condizionale si usa soprattutto nelle proposizioni ipotetiche, in cui esprime o un evento che potrebbe avvenire a condizione che ne accada un altro o un'azione che sarebbe potuta accadere se solo se ne fosse realizzata un'altra. Costituisce così quella parte di frase ipotetica che viene definita apodosi.
"Se studiassi di più, prenderesti voti migliori."
"Se lo avessi saputo, sarei venuto anch'io alla festa."
Il condizionale può essere usato anche da solo in proposizioni principali (indipendenti) per esprimere un desiderio o una richiesta gentile:
"Vorrei stare più tempo con te." "Mi presteresti il tuo maglione?"
Congiuntivo e condizionale a confronto
Arrivati a questo punto, facciamo un piccolo ripasso.
Abbiamo detto che il congiuntivo è il modo del dubbio, dell'incertezza, dell'irrealtà, della soggettività.
Il condizionale è il modo subordinato ad altre azioni, ad altre eventualità. Le sfere di influenza sembrano simili, ma per capire meglio quando usare il congiuntivo e il condizionale possiamo pensare a questa piccola differenza.
Il congiuntivo in italiano viene utilizzato per esprimere un'azione che resterà sempre insicura o incerta . Il condizionale , invece, esprime un'azione incerta che può anche diventare realtà: infatti, se si avvera una condizione, allora l'azione non sarà più dubbia o possibile, ma si realizzerà nella effettivamente nella realtà.
"Se ascoltassi di più il professore, faresti meno fatica a studiare."
In questo esempio, non è affatto detto che la persona a cui il soggetto si rivolge inizierà ad ascoltare il professore. Per questo chi parla utilizza il modo congiuntivo, che in questo caso esprime una possibilità. Se però questa condizione si avverasse, allora le cose cambierebbero: il nostro studente farebbe enza dubbio meno fatica a studiare. La seconda azione della frase, quindi, dipende dalla condizione posta dalla prima: e se questa si realizza, allora si avvererà. Ecco perché bisogna scegliere quindi l'uso del condizionale.
Riassumendo, il congiuntivo e il condizionale esprimono condizioni differenti di dubbio e di incertezza. Per fare ulteriore chiarezza, abbiamo preparato questa tabella che riporta tutte le principali caratteristiche dei due modi verbali.
Congiuntivo
Si utilizza generalmente in proposizioni subordinate per esprimere dubbi e incertezze
Nel periodo ipotetico costituisce la protasi
L'azione espressa resterà sempre dubbia o incerta
Condizionale
Si utilizza per indicare eventi e situazioni subordinate al verificarsi di precise condizioni
Nel periodo ipotetico costituisce l'apodosi
L'azione espressa potrebbe diventare certa o reale al realizzarsi di un'altra condizione
Il corso per non sbagliare più tra congiuntivo e condizionale
Come abbiamo visto, capire quando usare congiuntivo o condizionale non è facile, soprattutto se non si ha più tanta dimestichezza con le regole della grammatica italiana.
Questo articolo è comunque un primo passo importante per te per iniziare ad avere più consapevolezza sull'uso del congiuntivo. Ma se vuoi veramente chiarirti ogni dubbio, il nostro consiglio è di frequentare il nostro percorso completo su Congiuntivi.it.
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